Ci permettiamo di rispondere, a questa domanda, laconicamente: NESSUNO! 

Ciò è anche determinato dall'articolo sotto riportato che segue, ma sopratutto dal fatto che, dalla Costituzione Repubblicana Italiana, in pratica i "nobili" NON esistono, ovvero non hanno più nessun riconoscimento in Italia.

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09.05.2010 - dal sito: http://www.caccialavolpe.it/index.php?p=forum_araldica&page=19 


Durante il Regno d'Italia, l’ammissione con prove nobiliari nell’Ordine di Malta, non consentiva automaticamente il riconoscimento della nobiltà anche da parte del Regno d’Italia, non senza presentazione della documentazione genealogica, e quindi delle prove nobiliari, come era infatti sancito dalRegio Decreto del 7 giugno 1943 n. 651, che ha sostituito il precedente Regio Decreto, con la conseguente inapplicabilità dell’Art. 120 in rispetto quindi della “Regia prerogativa”in materia nobiliare, che era disciplinata dagliArt. 1,2,3,4 del Regio Decreto del 7 giugno 1943 n. 651. Bisogna quindiu fare una netta distinzione fra Ordini che godono di un reale e pieno riconoscimento giuridico internazionale, (come quelli dinastici, tutelati da una monarchia). Infatti per il diritto nobiliare Europeo, sono inconfutabilmente più attendibili da un punto di vista tecnico-legislativo, i riconoscimenti nobiliari di quegli ordini cavallereschi dinastici-statuali come ad es. gli Ordini dell’Alleanza di San Giovanni di Svezia, Olanda, e il S.M.O.Costantiniano di San Giorgio (Spagna), di cui quest'ultimo richiede le prove di nobiltà, poichè appunto in quei Paesi esiste ancora la tutela da parte dello Stato, essendo nazioni monarchiche. Negli altri casi ci troviamo invece di fronte a organizzazioni oggi di carattere in realtà privato, o enti unicamente religiosi, come è proprio il Sovrano Militare Ordine di Malta, (S.M.O.M.) sul quale non esistono dubbi circa il pieno diritto (SOLO ALL'INTERNO DELL'ORDINE) di riconoscere o meno la nobiltà di coloro che presentano le prescritte prove nobiliari per quelle classi che le richiedono, (prove tuttavia che applicano criteri diversi a seconda della provenienza dei petenti: non dimentichiamo che nell’Ordine più volte sono state mutate le condizioni richieste per la ricezione in categorie nobiliari.) A differenza invece di quanto accade negli Ordini cavallereschi -dinastici-statuali, come l’Alleanza di San Giovanni (dove i Gran Maestri sono, ad eccezione del Gran Priorato di Brandeburgo, Capi di Stato del Paese dove operano), o ancora nel S.M.O.C. Costantiniano di San Giorgio (Spagna), dove il Gran Maestro (Infante di Spagna), è terzo in linea di successione al trono Spagnolo, dopo le sorelle, il figlio, e i nipolti di S.A.R. Juan Carlos di Borbone, o ancora in altri ordini dinastici appartenenti a famiglie Europee oggi Regnanti. Il S.M.O.M. non è paradossalmente a capo di alcuno stato, (Il S.M.O.M. infatti non possiede alcun territorio), e non è neppure riconosciuto da tutta la comunità internazionale, ma solo da circa 90 Paesi, è inoltre sottoposto alla Santa Sede. Detto questo, non può esistere in verità alcun riconoscimento nobiliare dell'Ordine di Malta, al di fuori dell’Ordine di stesso! In pratica il S.M.O.M. non ha il potere di imporre i propri riconoscimenti nobiliari, ad altri stati regolamentati da una monarchia, in cui la nobiltà è disciplinata da appositi uffici del Regno. Pertanto il valore che si può attribuire a un simile riconoscimento nobiliare proveniente dall'Ordine di Malta, è strettamente interno all'ordine di Malta. La Regia prerogativa in tutti gli stati attualmente monarchici, spetta unicamente al Sovrano, ad esempio nessuno discuterebbe (ove le prove nobiliari fossero richieste) la ricezione nel Molto Onorevole Ordine del Bagno,Order of the Bath nell'originale inglese), che è un ordine cavalleresco Britannico fondato da Giorgio I il 18 maggio 1725, anche se la sua istituzione originaria è tuttavia attribuita ad Enrico IV nel 1399, anno della sua incoronazione. Dato il fatto che è quindi protetto e ufficializzato da una monarchia, i riconoscimenti nobiliari per entrarvi sono quindi ratificati dalla Regina, e riconosciuti di conseguenza all'unanimità delle nazioni. Saluti Dott. Francesco Tripodi.

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10.05.2010

Rispondo al dott. Francesco Tripodi. Sono perfettamente d'accordo con lui. I nobili veri hanno un riconoscimento nobiliare da parte di un attuale Regno Europeo, oppure (attraverso ordini cavallereschi-dinastici-statuali, la cui ricezione è ammessa con prove nobiliari), o in passato dal Regno d'Italia, o di S.A.R. Umberto II di Savoia (ultimo ad aver esercitato la Sovrana Prerogativa, nel rispetto dagli Art. 1,2,3,4 del Regio Decreto del 7 giugno 1943 n. 651. dell'ultimo ordinamento del Regno d' Italia, in materia nobiliare, che infatti recita:
Art. 1. E' attributo della Sovrana Prerogativa del Re Imperatore:
a) stabilire norme giuridiche aventi forza di legge per l'acquisto, la successione, l'uso e la revoca dei titoli, predicati, qualifiche e stemmi nobiliari;
b) concedere nuovi titoli, predicati, qualifiche e stemmi nobiliari; rinnovare titoli e predicati, estinti per mancanza di chiamati alla successione; sanare le lacune e le deficienze nella prova di antiche concessioni o nel passaggio dei relativi titoli e predicati; autorizzare l'accettazione di titoli, predicati e qualifiche nobiliari concessi a cittadini italiani da Potenze estere;
d) decretare la perdita delle distinzioni nobiliari o del diritto a succedervi o la sospensione del loro uso. Le norme giuridiche in materia nobiliare sono emanate mediante decreti Reali controfirmati dal Capo del Governo. Esse sono inserite nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti e dell'avvenuta inserzione si dà annuncio nella Gazzetta Ufficiale, la quale provvede in pari tempo alla pubblicazione dell'atto inserito.
Art. 2 -i titoli, i predicati, le qualifiche e gli stemmi nobiliari sono mantenuti a coloro che vi hanno diritto in conformità delle norme vigenti e si acquistano per successione.
Art. 3- Sono concessi dal Sovrano i titoli di Principe, Duca, Marchese, Conte, Visconte, Barone e Nobile. Sono riconosciuti, oltre quelli sopracitati, se derivano da antiche concessioni, anche i titoli di Signore, Cavaliere ereditario, Patrizio e Nobile di determinate città. Il titolo di Nobile è comune agli insigniti di ogni altro titolo.
Art 4. – (Dei provvedimenti nobiliari): i provvedimenti nobiliari sono o di Grazia o di Giustizia. I Provvedimenti di Grazia sono presi o Motu proprio o su proposta del Duce del Fascismo, Capo del Governo, ed emanati per decreto Reale seguito da Regie Lettere Patenti; quelli di Giustizia sono emanati per decreto del Capo del Governo. I provvedimenti nobiliari emanati mediante Decreti Reali sono controfirmati dal Capo del Governo, registrati alla Corte dei Conti, trascritti in apposito registro nel Regio Archivio di Stato di Roma e conservati in originale nell'Archivio della Consulta Araldica. Se ad es. L' Ordine del Cardo
(in inglese The Most Ancient and Most Noble Order of the Thistle) se riconoscesse titoli nobiliari, è chiaro che essi avrebbero una validità internazionale, dato che è tutelato dalla corona Inglese. L'ordine è infatti il principale ordine cavalleresco scozzese ed è per dignità il secondo del Regno Unito (dopo quello della Giarrettiera). Facendo fede alla dottrina prevalente anche tra gli attuali stati monarchici Europei, il S.M.O.M. le cui attività religiose sono importanti e necessarie, è in definitiva considerato proprio per questo un ordine principalmente religioso, dipendente dalla Santa Sede con finalità unicamente assistenziali, infatti il suo motto è Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum (traduzione dal latino: Difesa della fede e aiuto ai poveri). Non si tratta quindi oggi di un ordine cavalleresco-dinastico, facente capo a una famiglia Reale attualmente regnante, non ha inoltre un Regno suo, con un suo confine geografico sul quale esercitare la sua sovranità, (se non all'interno dei palazzi di sua proprietà), si consulti la pubblicazione “Sovranità e indipendenza del S.M.O.M”, di F. Turriziani Colonna. 2008.) Il S.M.O.M. (la cui azione assistenziale è importante e notevole), è semplicemente considerato in Europa (un ospite a casa d'altri,) in pratica da quando nel 1798 Napoleone occupò l'isola di Malta, su cui l'Ordine cavalleresco governava dal 1530 con diritti feudali concessi dal Regno delle Due Sicilie, e i cavalieri dell'Ordine non si opposero (per loro stessa legge) con le armi ad altri cristiani, e quindi i Francesi presero facilmente il controllo dell'isola. Tale episodio è generalmente considerato infatti quale epilogo della funzione militare e territoriale dell'Ordine, L'Ordine per esattezza terminologica, dovrebbe quindi chiamarsi oggi solo ORDINE DI MALTA, e non SOVRANO MILITARE, dato che non lo è più. La dottrina prevalente del diritto internazionale, non considera infatti l'ordine di Malta un entità sovrana: come infatti sostengono gli esperti tedeschi Helmut Steinberger e Wilhelm Wengler e l'internazionalista inglese Ian Brownlie, concordano sul fatto che il riconoscimento solo da parte di alcune nazioni, non implica automaticamente il possesso dello status di soggetto di diritto internazionale. A prova di ciò l'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni non prevede infatti per l'Ordine di Malta un prefisso identificativo radio proprio, come avviene invece per la Santa Sede e l'Autorità Nazionale Palestinese. In Italia il Ministero della Difesa e quello dell'interno gestiscono l'organizzazione delle targhe automobilistiche del Servizio Miliare dell'Ordine di Malta, costituito in prevalenza da ambulanze e mezzi di soccorso; le targhe dell'Ordine possiedono la comune immatricolazione per le targhe diplomatiche; nel caso dell'Ordine di Malta, le targhe iniziano con le lettere XA. Il 5 dicembre 1998 la Repubblica di Malta ha stipulato un accordo con l'Ordine, per cui metteva a disposizione per 99 anni la Fortezza di Sant'Angelo. Il luogo gode del diritto di extraterritorialità ed è sede di numerose riunioni dei cavalieri, anche a livello internazionale. (Ironia della sorte, si consideri che il S.M.O.M., non è neppure sovrano presso l'isola da cui prende il nome (Malta appunto), dato che quest'ultima è invece governata da un Repubblica. Anche la Santa Sede nel 1953 proclamò che l'Ordine avesse infatti soltanto una sovranità funzionale, poiché privo di territorio (come da nota ufficiale già emanata due anni prima). Interrogata riguardo il proprio atteggiamento nei confronti di Ordini Equestri dedicati a Santi o aventi intitolazioni sacre, ha confermato con una nota autorizzata dalla Segreteria di Stato della Santa Sede pubblicata sull'Osservatore Romano del 4 luglio 2002 che: "la Santa Sede, oltre i propri Ordini Equestri, riconosce e tutela solo due Ordini Cavallereschi: il Sovrano Militare Ordine di Malta – ovvero Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta – e l'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme". Si noti quindi che non è prova di sovranità il fatto che l'Ordine di Malta batta moneta, emetta francobolli (utilizzabili anche nella corrispondenza italiana), o abbia rappresentanze diplomatiche sparse per il mondo, o contragga accordi di varia natura con governi e paesi stanieri, se poi non possiede uno stato sul quale esercitare tale sovranità, è dipendente dalla Santa Sede. L'Ordine di Malta, non esercitando sovranità territoriale, non ha ovviamente nemmeno una propria popolazione, ma solo cittadini di altri stati tra cavalieri e dame, dediti a curare i poveri, che intervengono anche in casi di emergenza sanitaria e in zone di guerra, e sono occupati nel testimoniare la fede cristiana in stretta collaborazione con la Chiesa Cattolica. Per i criteri di diritto nobiliare, vigente nelle nazioni in cui la forma dello stato è quella monarchica, valgono praticamente solo i nobili Italiani che hanno avuto un riconoscimento del Regno d'Italia, o da un attuale stato monarchico Europeo, (con una vera sovranità di fatto, e un vero territorio geografico), o da un ordine cavalleresco-dinastico di una Casata Reale Europea attualmente Regnante, come ad esempio l'Ordine Costantiniano di San Giorgio di Spagna, o quello di San Giovanni d’Olanda e di Svezia, o di altri ordini cavallereschi-dinastici-statuali che appartengono a una monarchia, che chiede le prove nobiliari, dato che godono appunto della tutela dello stato monarchico, nonchè dell'apparato del Regno in materia nobiliare. Infatti la ricezione nelle classi nobiliari all'interno di un ordine cavallerescho-dinastico-statale, appartenente ad una monarchia Regnante, è considerato per il diritto nobiliare un effetivo, valido, riconoscimento del titolo nobiliare eventualmente posseduto. Questo perché la suddetta ricezione dà vita ad un accertamento della situazione nobiliare dell’aspirante, attraverso la scrupolosa esaminazione dei documenti forniti, e quindi dei titoli usati e posseduti, in pratica del mori nobilium, nella società dell'epoca. Se infatti Tizio chiede di entrare in una classe nobiliare, di un ordine equestre-dinastico, di uno stato Regnante, dovrebbe farne richiesta all’Ordine in questione, il quale verificherebbe la nobiltà di Tizio in quanto tale, accertando se questi ha tutti i presupposti per entrare nella classe nobile, e quindi riconoscendo la regolarità formale del titolo nobiliare. Del resto, proprio il fatto che un Ordine che appartiene a una dinastia Regnante, accerta e ratifica il fatto che Tizio o Caio, hanno i requisiti di status per l’ammissione nella classe nobiliare di quell'ordine, è prova ufficiale e inconfutabile di nobiltà, dato che alla fine viene ratificato con un atto di un sovrano, trattandosi appunto di una monarchia. Ciò comporta che in un ipotetico giudizio di usurpazione di titolo, colui che agisce può provare il suo diritto a quel titolo, tramite l’esibizione dei Regi riconoscimenti, dai quali si desume che egli fa parte della classe nobiliare di quell'ordine cavalleresco, e tale status è stato appunto verificato da una Consulta Regia (organo ufficiale della monarchia), che ha emesso un decreto, che ha infine ratificato il Re.
L'ordine di Malta rispetto al suo passato di sovranità territoriale e militare, è invece oggi solo un ordine religioso (non dinastico), senza territorio, dipendente dalla Santa Sede, (basta considerare le fasi di nomina del Gran Maestro), che è inoltre solo un principe (e non un Altezza Reale). Essendo quindi le monarchie Europee (sorelle tra loro), vige tra loro la regola per la quale è al sovrano che spetta la Regia Prerogativa nelle concessioni nobiliari, regola che come detto era anche in I2 1943 n. 651.


Questa cartina è la prova che il S.M.O.M. non ha un totale riconoscimento internazionale, infatti in grigio come si nota, sono segnati i paesi che non hanno relazioni diplomatiche con l'ordine di Malta. Come si può notare sia il Regno Unito, che i Regni scandinavi, tra le più prestigiose e famose monarchie Europee, non riconoscono il S.M.O.M., quale soggetto di diritto internazionale, quindi in pratica non riconoscono automaticamente nemmeno i titoli nobiliari concessi da quest'ordine, mentre invece riconoscono quelli concessi da un ordine cavalleresco-dinastico, appartenente a un membro di una Casa Regnante, che gode del riconoscimento e della tutela della corona.
Saluti Gianni Corinaldi